“Parola d’ordine Compostabile”: un progetto di successo!
Non poteva concludersi in modo migliore il progetto di Calabra Maceri “Parola d’ordine Compostabile”, grazie ad una location suggestiva e accogliente che ha fatto da splendida cornice ad un incontro da cui sono nati tanti spunti interessanti, che dovrebbero far riflettere quanti ancora si astengono dal fare una buona raccolta differenziata . Nella splendida sala consiliare del comune di Montalto Uffugo, il Sindaco Biagio Faragalli, ha ospitato l’evento conclusivo di un progetto realizzato da Calabra Maceri nei comuni in cui la società gestisce i servizi di raccolta a partire da maggio 2024, che ha portato lo staff della Comunicazione in giro per la Calabria per lungo e largo, dallo Ionio al Tirreno, attraverso i suoi borghi più belli, per sensibilizzare ed aiutare i cittadini a conoscere i vantaggi offerti dalle bioplastiche compostabili e l’importanza del loro corretto riciclo insieme ai rifiuti organici.
Tutto ciò è stato reso possibile
grazie al supporto di Biorepack, il consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, che ha premiato la candidatura della società rendese al bando di comunicazione locale pubblicato a febbraio 2024, assegnando a Calabra Maceri ben 30000 € da investire nella promozione di buone pratiche di cittadinanza. Un bando particolarmente interessante per l’azienda, impegnata da sempre in attività di sensibilizzazione a supporto dell’affermazione della sostenibilità e dell’economia circolare nella nostra provincia e indirettamente nella nostra regione.
Un recente rapporto nazionale sull’economia circolare 2024 curato dal Circular Economy Network, in collaborazione con ENEA, colloca l’Italia al primo posto in Europa con una percentuale di riciclo del 72% contro la media europea del 58%. Questi dati sono rappresentativi di un’Italia che nell’economia circolare ha trovato l’input per un cambio di paradigma del proprio tessuto industriale. E proprio in questo contesto, Calabra Maceri trova la sua perfetta collocazione, condividendone a pieno i valori e gli obiettivi. Lo dimostra l’investimento strategico del 2018, quando con l’immissione in rete di biometano l’impianto di Rende diviene il primo impianto di digestione anaerobica per il trattamento della FORSU nel centro sud Italia. Incipit che ha dato vita poi a Waste to Methane, la PMI innovativa amministrata da Crescenzo Pellegrino che progetta, realizza e gestisce impianti di biodigestione anaerobica e che oggi vanta un numero notevole di impianti da nord a sud dell’Italia, e tanti altri in via di realizzazione.
L’avvento delle bioplastiche, dettato da norme sempre più stringenti da parte dell’Europa rispetto all’utilizzo di risorse NON rinnovabili, coincide proprio con l’avvio dei nostri primi biodigestori, da qui l’esigenza di perseverare con le campagne di comunicazione mirate a migliorare la qualità della FORSU da trattare nei nostri impianti per migliorarne le performance e l’efficienza produttiva. Campagne di comunicazione che l’azienda porta avanti con mezzi propri sin dal 2014, anno in cui ha attivato il suo primo impianto di compostaggio aerobico, e compreso sin da subito che la chiave per il successo del processo di trasformazione della frazione organica in ammendante compostato di qualità è il cittadino stesso, che deve essere consapevole che in quanto produttore della materia prima, è personalmente responsabile della qualità del prodotto finito.
Nel corso degli ultimi 10 anni, tantissimi sono stati i sacchettini di compost restituiti ai cittadini come premialità per il conferimento di una buona frazione organica, come tantissime sono state le collaborazioni con istituzioni, enti di ricerca, esperti del settore ed imprese agricole per dimostrare la qualità ed efficacia del prodotto nel migliorare le proprietà fisiche, chimiche e meccaniche del suolo, restituendo allo stesso materia organica per migliorarne la ritenzione idrica e contrastare i fenomeni di desertificazione.
Terrasana Bio, il nostro compost certificato dal CIC, commercializzato e distribuito mantenendo fede ai nostri principi di sostenibilità e prossimità per raggiungere l’obiettivo km 0, è diventato materia di studio e sperimentazione per numerosi studenti universitari dell’Università della Calabria di Rende e dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, nonchè di gruppi di ricerca come il CNR, CREA, ARSAC, associazioni di categoria e tante aziende brillanti e innovative, che stanno prendendo le dovute distanze da quei fertilizzanti chimici che tanto hanno danneggiato i nostri terreni.
A tirare le somme sulle attività svolte, le reazioni dei cittadini raggiunti e i risultati ottenuti, è stata Mariateresa Celebre, in veste di responsabile dell’area Comunicazione e Marketing, che nella scelta degli ospiti ha voluto rendere omaggio ad una rappresentanza di quei soggetti che nel corso degli anni ci hanno sostenuti direttamente ed indirettamente.
Biagio Faragalli, per il suo ruolo attuale di sindaco, ma prima ancora di amministratore di uno dei nostri comuni più popolosi, che sin da subito ha creduto in noi spronando i cittadini a differenziare correttamente senza temere eventuali effetti collaterali sulla sua popolarità. Un sindaco che sin dal suo recente insediamento, si è schierato dalla parte dell’ambiente e che affiancato da una brillante e determinata assessora Settimia Celebre, ha dato il via a numerose iniziative per migliorare la raccolta differenziata in città e porre fine a comportamenti poco rispettosi di un territorio ricco di storia e di cultura che non può tollerare determinati atteggiamenti.
Stefano Curcio per l’immenso e straordinario lavoro che fa con l’intero dipartimento di ingegneria dell’università della Calabria, consegnando al mondo del lavoro giovani motivati e preparati in grado di assumere ruoli decisivi sin da subito, e Calabra Maceri ne è diretta beneficiaria, impiegando tra le sue risorse umane ben oltre 50 ingegneri che in circostanze diverse avrebbero abbandonato la propria terra in cerca di opportunità di lavoro. Stefano Curcio ha parlato alla platea elaborando il concetto stesso di bioplastiche , sottolineando la necessità di sviluppare tecnologie in grado di replicare i vantaggi delle plastiche convenzionali ma di eliminare le criticità legate allo smodato utilizzo di un materiale che ha ormai contaminato l’intero pianeta, nello specifico gli oceani e i nostri mari. Ha toccato temi scottanti come quello degli effetti detrimentali sulla salute dell’uomo, delle microplastiche ormai diffuse all’interno dell’organismo, che le incamera nel sangue stesso, nel cervello, finanche nei feti. Ma ha anche anticipato quella che sarà l’industria del futuro, il ruolo delle bio raffinerie, amiche dell’ambiente, in grado di recuperare grazie a tecnologie innovative tutti i singoli componenti di un materiale di scarto.
Albino Carli, perché rappresenta il settore produttivo più importante per la nostra regione e lo fa con grande competenza e amore per il territorio, come traspare nei mille programmi televisivi sulle reti nazionali, che promuovono una Calabria finora sconosciuta ed inedita, destando curiosità ed interesse che si sta traducendo in un turismo slow in netta crescita. Ma anche un imprenditore lungimirante che con Calabra Maceri condivide la mission dell’economia circolare e pertanto in questa sede vuole esplorare possibilità di recuperare e riciclare gli scarti legati all’industria agroalimentare, perché fare impresa oggi significa contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale. Lo dimostrano le tecnologie utilizzate da lui stesso e dall’intero consorzio PPAS, di cui è il presidente, nel monitorare attraverso modernissime centraline pedoclimatiche il grado di umidità dei terreni per un risparmio delle risorse idriche e soprattutto per intercettare possibili attacchi da parte di funghi o infestazioni parassitarie, ed intervenire tempestivamente per proteggere le produzioni agricole.
A seguito del dibattito tecnico Annamaria Buono, elemento di spicco del team Comunicazione di Calabra Maceri, ha introdotto i prossimi ospiti mostrando una carrellata di immagini del progetto, e ribadendo l’impegno di Calabra Maceri nell’aspetto educativo, che sia attraverso le visite guidate in impianto o presso le singole scuole, e la propria esperienza nella comunicazione ambientale che l’ha portata a divenire una vera e propria beniamina di intere generazioni di studenti. Nina Passarelli, docente dell’IC Torano Castello al posto della dirigente Paola Marino, assente giustificata a causa dello sciopero dei treni, e i ragazzi delle V classi in rappresentanza delle innumerevoli scuole che quotidianamente visitiamo, ma soprattutto di una scuola, in particolare, che ci ha accolto con ineguagliabile entusiasmo e desiderio di condividere una sfrenata propensione per le tematiche ambientali. Ragazzi che oggi hanno sfidato una platea di adulti salendo sugli scranni del consiglio comunale per dire la loro sulla necessità di tutelare l’ambiente e adottare comportamenti sani e corretti.
A trarre le conclusioni di una mattinata ricca di spunti e di buoni propositi per il futuro, è stato Carmine Pagnozzi , direttore generale di Biorepack, che tra i consorzi CONAi si sta distinguendo per l’incredibile lavoro di congiunzione tra le varie parti, e senza cui non avremmo potuto impegnare così tanto tempo e risorse per percorrere questo viaggio nelle piazze e nelle scuole che ci ha portati qui oggi. Il dott. Pagnozzi che ci ha raggiunti da Milano per partecipare all’evento, si è dichiarato soddisfatto del lavoro svolto dall’azienda e ha condiviso con la platea i piani futuri di Biorepack per garantire il recupero degli imballaggi in bioplastica compostabile.