La Calabra Maceri ha sposato in pieno il progetto della Società Cooperativa Sociale Arcadinoè denominato "Terre Solidali", aderendo al partenariato per la realizzazione dello stesso - Misura 16.09.1 "Sostegno per la diversificazione delle attività agricole in attività riguardanti l'ìassistenza sanitaria, l'integrazione sociale l'agricoltura sostenuta dalla comunità e l'educazione ambientale e alimentare".
Il miglior rifiuto è quello che non è mai stato prodotto è il motto al centro dell’azione svolta, che ha previsto un intervento anche durante il convegno finale di presentazione dei risultati dell’iniziativa, costituita da laboratori esperienziali per i bambini delle scuole coinvolte nel progetto.
Durante il convengo largo spazio è stato dato ad un report fotografico delle attività svolte per poter percepire, attraverso le immagini, il senso delle attività ed il grado di coinvolgimento dei bambini nelle azioni proposte come da programma presentato ad inizio progetto:
per i laboratori con i bambini delle scuole che hanno aderito al progetto, si è partiti da una semplice domanda posta all’inizio dell’incontro: “che cos’è la terra?”. Tutti i bambini sono stati invitati a dare una risposta seguendo anche le proprie sensazioni, un breve brainstorming per raccogliere le percezioni di tutti. Com’è fatta? Di che colore è? A cosa serve? Un modo per approcciarsi in modo consapevole alla natura.
Una domanda ha lasciato tutti i bimbi per un attimo a riflettere: “di chi è la terra? A chi appartiene?” Ma velocemente si arrivava al concetto che la terra non è nostra, “ce l’abbiamo in prestito” (per citare la frase di Matteo un bimbo di terza): “noi ci viviamo, la calpestiamo, la usiamo, ma poi la dobbiamo restituire come l’abbiamo trovata”, magari anche meglio di come l’abbiamo trovata.
Durante la seconda fase del laboratorio, più dinamica, è stato chiesto ai bambini di cercare in tutto il boschetto che ci ospitava, quegli oggetti che secondo loro, e secondo quanto ci eravamo detti in precedenza, nel bosco proprio NON ci dovevano stare. (precedentemente nel bosco erano stati disseminati scarti di diverso materiale, compreso quelli organici)
Al rientro tutti gli scarti sono stati messi insieme al centro del cerchio, ed è iniziato un lavoro di conoscenza dei materiali. Osserviamo cosa abbiamo trovato: bottigliette di plastica, carta, vasetti di vetro, tappi di metallo, bucce di frutta. Tutti insieme costituivano per il bosco un problema. Perché secondo noi questi materiali non piacciono alla terra? Da qui il concetto di conferimento corretto degli scarti che produciamo ogni giorno, l’importanza di fare bene la raccolta differenziata per mandarli a recupero e creare nuovi oggetti e non sporcare il pianeta.
E gli scarti organici? Si possono trasformare in concime per le piante che crescono nel bosco, le stesse piante che ci danno l’ossigeno necessario alla vita.
Come attività pratica finale ogni classe, utilizzando il compost ricavato dal riciclo della frazione organica presso gli impianti della Calabra Maceri e servizi S.p.A., ha messo a dimora delle piantine da riportare a scuola e curare durante l’anno.
Oggi l'ambiente è considerato un tema distaccato e di minore. I mass media presentano l'ambiente solo sotto l'aspetto apocalittico e distruttivo cosa che, se da un lato porta ad una convivenza con un perenne allarmismo ambientale, dall'altra crea assuefazione e calo di attenzione. Il passaggio verso una società più sostenibile inizia dalla scuola. Attraverso programmi di educazione ambientale è possibile creare una coscienza ambientale già dai primi livelli di istruzione per formare cittadini consapevoli. Con questo progetto è stato piantato un seme di sostenibilità ed amore verso il nostro pianeta… verso la nostra madre terra.